Oltre all’argomento, anche la forma è “scomoda”, non convenzionale, diversa rispetto ai film che si trovano nelle sale. Si tratta infatti di una docu-fiction, una storia inventata ma con elementi reali. Blocchi di interviste a veri operatori di call center, “che costituiranno la parte documentaristica e conferiranno al film maggior credibilità e aderenza alla realtà del problema”, come spiega lo stesso Rizzo.
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