clipped from www.patriziagaleazzo.it Il paesaggio urbano si trasforma, in alcune zone, in una sorta di “waste land” da post esplosione nucleare. I punti vivi della città: il centro, Via Dante, piazza del Duomo, la Scala, dove si aggirano turisti da tutto il mondo che possono visitare le mostre aperte ma sono costretti al risparmio perchè i negozi sono chiusi; il Parco Sempione offre agli anziani animazione e balli e diventa un concentrato di anzianità confortata e che comunque ha ancora le forze per raggiungere il parco e attraversarlo; i centri commerciali, vera meta di chi è rimasto in città, tranne per me che non li frequento volentieri. Le periferie sono sgomente tranne quando qualche piccolo mercato rionale le ravviva con bancarelle tenute per lo più da maghrebini o da cinesi che salvano la vita a tutti offrendo, in un’atmosfera da souk, prodotti vegetali e vestiario a poco prezzo. |
mercoledì 22 agosto 2007
Milano d'Agosto
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento